
Di solito attingo alla libreria di casa, ai libri comprati o ricevuti in dono durante l'anno e a qualche classico.
Tra i libri
letti questa estate, ho ripreso e riletto un libro trovato a casa di papà. Anni
fa lo avevo comprato, letto e poi una sera che era venuto a trovarmi lo aveva visto sulla scrivania, si era incuriosito e me lo ha chiesto. Nel frattempo lo avevo semplicemente dimenticato.
In prima pagina, dove di solito io firmo il libro e ci
metto la data in cui inizio la lettura, c'era la sua firma con scritto
“ESCLUSIVO”, dentro le sue e le mie sottolineature... per me già questa dicitura lasciatami in eredità da papà era sufficiente per riprenderlo in mano. Poi anche il titolo e l'autore erano convincenti per portarlo con me vincendo la
concorrenza di altri volumi in attesa:
“Ho scoperto perchè Dio sta zitto” di don Oreste Benzi. In più la
prefazione e un appendice di Vittorino Andreoli.
Alla fine
non ho scoperto perché Dio sta zitto ma sicuramente posso dire che mi ha parlato attraverso
questo libro e le parole di questo santo dei nostri giorni.
Sopratutto mi ha mostrato il volto bello di chi conosce la realtà della sofferenza e ne parla con profondo rispetto sapendo che la condivisione, la coerenza personale, la relazione con Dio e con gli uomini non sono valori astratti ma fonte di felicità personale e di gioia profonda anche nelle situazioni inspiegabili e, apparentemente, senza senso. Mi ha incoraggiato ad affidarmi di più e a proseguire il cammino di apprendista uomo che passa anche attraverso la scoperta della presenza di Dio nel quotidiano e nel riconoscerlo negli altri e nel mondo circostante sapendo distinguere il bene e il male.
Mi sono appuntato alcuni spunti tratti dal libro...
“Anche nella
Chiesa cattolica sono molti quelli che riducono la fede ad un fatto privato,
che in pratica hanno escluso Dio come base fondamentale della comunità umana.
Non manifestano mai la loro fede e, pur essendo credenti, in pratica sono atei
che sanno molte cose su Dio. Hanno rovinato il cuore dell'umanità, che senza
Dio è una massa di prepotenti che trasformano i più deboli in strumenti della
loro sete di onnipotenza.”
“Altro è percorrere la stessa strada, altro è camminare insieme. Per andare sulla stessa strada basta avere le gambe buone, per camminare insieme è necessario amarsi l'un l'altro”.
“Vuoi
davvero incontrare Dio?
...diventa accogliente, prendi l'altro com'è perché diventi come deve essere.
Allora ti porrai sempre in ascolto dell'altro... se
l'altro continuerà ad essere puzzolente,
tu stai vicino a lui profumandoti, così farai cadere la sua puzza su di te, pagando di persona la sua liberazione. Se l'altro continua a sfruttarti, sta vicino a lui continuando a servirlo, pagherai di persona la sua cattiveria, lo libererai, e l'altro incontrerà la vita.
Espiando, pagherai di persona il male
degli altri, ma gli altri incontreranno in te il Dio della vita perché vedranno
te che cammini con il Dio della vita”.
“Mettiti dalla parte della giustizia,
non coltivare i poveri per fare opere di misericordia.”
“le capacità
umane vengono ritenute titolo di merito mentre devono essere titolo di
servizio”
“il lusso è
sempre un furto”
“il mio e il
tuo sono una bugia. Qual'è la ragione che fa diventare mio e tuo qualcosa? …
solo se si passa dall'io e tu, l noi, e dal mio e tuo, al nostro, si ripulisce il volto di Dio
imbrattato dall'io e dal mio di poche che si professano credenti in lui”.
“l'uomo che
vive nella certezza di Dio è il più impegnato nelle realtà terrene perché non
è più condizionato dal successo o dall'insuccesso, dal possesso o dalla
privazione, dal bisogno di affermazione o dalla paura di non contare nulla:
egli vive per l'Assoluto e quindi per la pienezza. Le difficoltà diventano
opportunità e dono per staccarsi da ciò che non conta e unirsi a Colui che
conta. La gioia è il sintomo della permanenza in Lui”.
Per la parte di Andreoli sul mistero del dolore, la prossima volta...
P.S. Grazie papà! Quanti libri ho preso sul tuo tavolo o sulla tua libreria che mi hanno cambiato la vita... ora addirittura uno che avevi preso tu a me...
P.S. Grazie papà! Quanti libri ho preso sul tuo tavolo o sulla tua libreria che mi hanno cambiato la vita... ora addirittura uno che avevi preso tu a me...