giovedì 31 dicembre 2020

Ciao 2020 e grazie lo stesso… Anzi grazie nonostante tutto…

 



Il 2020 sarà ricordato come uno degli anni più complicati della nostra epoca… molti hanno perso la vita, moltissimi hanno perso il lavoro, praticamente quasi tutti hanno dovuto rinunciare o rimandare  diverse opportunità. Qualcuno più di altri. Pochi si sono arricchiti. Forse sempre gli stessi. Tutti abbiamo dovuto rinunciare a essere fino in fondo quello che siamo: esseri umani che per natura vivono di relazioni, di incontri, di vicinanza fisica.   

Ecco perché in tanti non aspettano altro che tutto questo finisca, che ci sia un nuovo anno che risuoni come un nuovo inizio. Ci mancherebbe altro…

Ma non voglio comunque dimenticare quello che quest’anno, questi 365 giorni, mi hanno lasciato. E allora non posso che ringraziare per questa la vita che nonostante tutto rende ogni momento unico e vale sempre la pena di essere vissuta. Delle persone che mi amano e per quelle da amare: “eppure gioia se penso che sono vivo anche  in mezzo al casino, eppure gioia se penso che da ieri io sono ancora in piedi” (Moda gioia), del sole, della pioggia, di tutta la nostra casa comune che è questo pianeta Terra colpito tutto dalla pandemia, non posso non pensare che 4 coppie di amici si sono comunque sposate facendo vincere l'amore sulla paura...

Non posso dimenticare tanti momenti in cui la difficoltà dentro di me si è trasformata in consapevolezza del senso della vita, di essere figlio e padre, di essere parte di una comunità umana. Non posso non fare memoria delle giornate in cui, chiusi in casa, ho potuto apprezzare l’avere una casa e una famiglia, di poter contare su un Dio che mi ama e mi fa sentire la sua vicinanza anche quando io mi allontano da lui…

Ho potuto alla fine riscoprire la radice, le fondamenta, le cose che contano e che niente e nessuno potrà portarmi via perché sono il mio essere… ho potuto, forse più che nei momenti di vita facile, appellarmi ad una incrollabile fiducia e speranza nel futuro che mi viene dal sapere che “e lo ridico ancora per impararlo a memoria in questi giorni impazziti che qui si fa la storia e lo ripeto ancora fino a trapparmi le corde vocali ora che siamo qui noi siamo gli immortali” (Jovanotti gli immortali).

Siamo nati per non morire mai più, ecco allora che posso dare un arrivederci commosso a chi non c’è più… posso pensare che nulla di quest’anno andrà perso e che il mistero dell’anno nuovo che inizia di cui non so nulla se non che voglio provare a viverlo con intensità, con amore, senza buttare nulla, senza paura ma con passione… e comunque vada un giorno o un anno possono valere allo stesso modo e nello stesso tempo ogni attimo e ogni giorno è unico… perciò… Buon Anno 2021….

 

domenica 27 dicembre 2020

"bisogna apprendere a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezza… "

Da apprendista uomo sto cercando come tutti di leggere questo tempo... non tanto per capirlo in modo teorico, quanto per capire come starci dentro in modo da imparare qualcosa per il futuro... sto leggendo molto e ho tirato fuori dalla mia libreria anche questo libretto di Edgar Morin: "I sette saperi necessari all'educazione del futuro". lo avevo già leggiucchiato in passato... è del 2001, ha l'età del mio secondo figlio Luca ormai "maggiorenne e patentato". E' attualissimo. Mi ha colpito da uomo e da educatore: non viviamo senza certezze  - ci sono valori umani che continuano a guidare l'esistenza - solo che queste ci sostengono come arcipelaghi un un oceano: “bisogna apprendere a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezza… l’atteso non si compie, all’inatteso un Dio apre la via” 

Ecco perché se vogliamo educare e far crescere noi stessi e i ragazzi "si tratta di insegnare la condizione umana". "Fatta di autonomie individuali, partecipazioni comunitarie e sentimenti di appartenenza alla specie umana. Vi è una unità umana e una diversità umana”.

“Ogni essere umano, come il punto di un ologramma, porta con sé il cosmo. Ogni essere anche il più chiuso nella più banale delle vite, costituisce in se stesso un cosmo. Porta in sé le proprie molteplicità interiori,  le proprie personalità virtuali, una infinità di personaggi chimerici, una polisistenza nel reale e nell’immaginario, nel sonno e nella veglia, nell’obbedienza e nelle trasgressione, nell’ostentato e nel segreto; porta in sé brulichii larvali in caverne e in abissi insondabili. Ciascuno contiene in sé galassie di sogni e di fantasmi, slanci inappagati di desideri e di amori, abissi di infelicità, immensità di glaciale indifferenza, conflagrazioni di astri in fiamme, irruzioni di odio, smarrimenti stupidi, lampi di lucidità, burrasche dementi… “.

“un amore che nasce inonda il mondo di poesia, un amore che dura irriga di poesia la vita quotidiana, la fine di un amore ci rigetta nella prosa.” (Pag 59)

Questo tempo ci sta insegnando ancora una volta che non si può pianificare e progettare tutto nei dettagli. Il mondo non funziona per cause ed effetti. Ci sono accadimenti, avvenimenti, bivi, quello che è utile è avere valori guida consapevolmente scelti che fungano da orientamento quando occorre prendere decisioni e agire. Avere strategie, diversificate, e un orizzonte, un obiettivo condiviso. Progettare azioni e strumenti può essere una carta stradale ma a seguire la carta stradale quando la strada è cambiata porta alla rovina. Ecco perché occorre cambiare l'educazione e la scuola... insegnare la condizione umana, la presa di coscienza, la complessità, il collegamento multiplo che unisce i diversi aspetti della vita...

Una delle vocazioni essenziali dell’educazione sarà l’esame e lo studio della complessità umana. L’educazione dovrebbe mostrare e illustrare il Destino a molte facce dell’umano; il destino della specie umana, il destino individuale, il destino sociale, il  destino storico, tutti i destini mescolati e inseparabili. Dovrebbe sfociare nella presa di conoscenza, dunque di coscienza, della condizione umana, della condizione comune a tutti gli uomini e della ricchissima e necessaria diversità degli individui, dei popoli, delle culture, e infine nel nostro radicamento come cittadini della Terra.”.

Intanto continuo a cercare... a leggere, a studiare, ad approfondire e a cercare di capire cosa succede dentro e fuori di me...