Mentre cerco di imparare a vivere e cerco di osservare la realtà che ci circonda mi imbatto in tanti interrogativi...
Dove ci
sta portando gradualmente questa globalizzazione?
Qual è il destino finale
dell’umanità di cui ciascuno di noi è una piccola parte?
Saremo mai un’unica
grande comunità umana finalmente unita?
Pensando
a questi interrogativi mi viene in mente il minestrone.
Quanto più è fatto con
tante verdure diverse tanto più è saporito.
A volte però per renderlo più piacevole
ai bambini e a chi non piacciono tutti questi sapori diversi viene passato e
frullato. In questo modo ogni cucchiaiata ha lo stesso sapore, non si
riconoscono più le verdure di provenienza, magari è anche buono, ma a me piace invece mangiarlo a pezzi: con
gli occhi e con il palato si possono riconoscere i singoli ingredienti e ogni
cucchiaiata è diversa a seconda di come sono combinati. Nessuna verdura ha
perso la sua precisa identità ma ciascuna è arricchita dalle altre. In un boccone si esalta il sapore di una e in un
altro ecco venire fuori il sapore, l’odore e il colore di un’altra o altre
mischiate insieme sempre in nuove combinazioni mentre il sale, (questo si, non si vede) nella giusta dose esalta il sapore di ciascuna e dell'insieme.
Ecco mi
piace pensare che la globalizzazione, la mescolanza di persone e culture, potrebbe portarci a sperimentare una umanità
dove le singole persone e tradizioni e lingue si mescolano rimanendo se stesse e non mi
piace pensare invece ad un passato di verdure dove si perde la specificità e la
bellezza del singolo.
D’altra
parte mi sembra che anche la promessa di “cieli nuovi e terra nuova”, il futuro
che attende l’umanità tutta insieme e la Comunità ideale sia non un tutto nel quale saremo semplici
particelle anonime ma un Paradiso in cui ognuno sarà con la sua persona parte
di qualcosa di più grande e meravigliosamente buono…
Bé ovviamente il futuro dell'umanità rimane un mistero non solo per un apprendista... ma a me piace sognarlo così!