venerdì 25 agosto 2017

letture estive e non solo...

Quanto amo leggere! Eppure quanto poco ci riesco durante il tran tran quotidiano. Inizio tanti libri durante l'anno ma a volte  mi rimangono   lì in attesa delle vacanze...  
In questi giorni di relax perciò sto leggendo diversi libri contemporaneamente che mi portano in luoghi lontani. Così mi sono lasciato trasportare dai personaggi e dagli autori e con loro sono stato nel deserto del Marocco e dell'Algeria. 
Mi sono ritrovato poi, per svagarmi un pò, a Pompei al tempo dei romani e prima dell'eruzione del Vesuvio, alla ricerca di un assassino. 
Ho seguito, non senza commuovermi, le sorti di Sendino, la storia vera di una giovane dottoressa alle prese con il cancro e del cappellano dell'ospedale intento a raccontare il suo percorso di incontro con Dio proprio attraverso la malattia. 
Ho vagato  insieme ad un certo curioso personaggio di nome Zollinger in Austria mentre era impiegato alla stazione, nell'esercito, perso nei boschi e poi calzolaio per poi diventare finalmente il tipografo che aveva sempre voluto essere.
Negli ultimi giorni mi sono sentito trasportare nelle atmosfere magiche dell'India, nel Kashmir, a Ney York e in giro per il Mondo con il giornalista Terzani anche lui malato di cancro ma pronto ad un altro giro di giostra.
Aspetto molto questo tempo per leggere. E' evasione, ma soprattutto ricerca. Nei libri cerco qualsiasi riferimento al senso della vita, a Dio presente nelle persone e in me, alle cose essenziali. Alla fine mi trovo a sottolineare in modo evidente o a mettere le orecchie alle pagine in quei passaggi che mi offrono un'idea, uno spunto, una nuova prospettiva o chiave di lettura.
Credo che alla fine è questo che mi fa essere a quasi cinquanta anni (si perché da quando ne ho compiuti 49 ogni volta mi viene da pensare: “a quasi 5O anni guarda ancora che casini faccio, cosa penso, cosa continuo a cercare...”), ancora un'apprendista.
A volte mi sembra di aver trovato quello che sto cercando e che “i still haven't found what i'm looking for”, la mia canzone preferita degli U2 da quando ne avevo 18 di anni sia ormai superata per me.
Ma più spesso mi sento alla ricerca, e sono contento di esserlo. Sono contento di trovarmi “ancora a cercare qualcosa che non ho trovato” ma che nello stesso tempo so esserci perché ne faccio esperienza in modo in alcuni momenti.
Leggendo mi posso rendere conto come a volte dai libri traspare un qualche frammento di verità, qualche intuizione che l'autore mette in bocca a uno dei personaggi su qualche aspetto della vita che sento appartenermi.
Sento che così è la relazione con Dio, qualcosa di personale, di vitale, di intimo ma nello stesso tempo di indefinibile con le parole, di inafferrabile con la testa. Come una sensazione che diviene uno stato d'animo che mi fa gioire dentro ma senza poter fermare quel momento. Come volare in alto ma per ritrovarmi un attimo dopo con i piedi per terra.
Allora continuo a leggere, continuo a cercare, continuo a vivere...

Queste vacanze sono state meravigliose da tanti punti di vista. Ma anche qui attimi di felicità che poi sfuggono via per lasciare il posto a nuove ricerche fino alla consapevolezza di dover tornare a casa per riprendere il cammino avendo immagazzinato, per le provviste invernali-anti stress: bellezza, riposo, risate, divertimento, relax. Ma soprattutto amore.