domenica 26 gennaio 2020

"E lì dove si è esserci al 100%. Il mio fare consisterà nell’essere"

N

Nel cammino di apprendista per diventare uomo mi ha sempre affascinato leggere diari e autobiografie di persone che hanno testimoniato con la vita la verità delle parole che andavano scrivendo. 
Quando si scrive un diario si parla con se stessi o con Dio, non si pensa nell'immediato ad un pubblico esterno e si va in profondità cercando di tradurre in parole emozioni, fatti, pensieri. 
Ho appena finito di leggere “il bene quotidiano” di Etty Hillesum. Una piccola sintesi dei suoi scritti autobiografici Quello che ha scritto questa giovane donna è da leggere e meditare non solo per la profondità delle parole ma anche in considerazione di  quando sono state scritte e con quale stato d'animo. Siamo  nel pieno della seconda guerra mondiale e Etty è una giovane ebrea che vedeva il suo popolo che veniva distrutto sapendo che presto o tardi sarebbero arrivati anche a lei come in effetti è accaduto.
Allora se è stato possibile per lei pensare questi pensieri e farli propri e trovare in essi la forza di resistere e andare avanti questo può essere possibile anche per ciascuno di noi... E' facile infatti essere felici quando le cose vanno bene, ma se si trova il modo di vivere nella gioia anche quando non è così allora veramente si è trovata la strada per divenire pienamente umani.
quest’oggi ho imparato una cosa fondamentale: dove per caso ci si trova collocati, là si deve esserci con tutto il cuore. Quando si ha il cuore da un’altra parte, non si riesce a dare abbastanza alla comunità nella quale per caso ci troviamo, e la comunità, di conseguenza, si impoverirà.”

“la barbarie nazista risveglia in noi una barbarie identica, che utilizzerebbe gli identici metodi, se al giorno d’oggi potessimo fare ciò che vogliamo. Questa nostra barbarie dobbiamo rifiutarla dentro di noi, non dobbiamo coltivare in noi questo odio, altrimenti il mondo non verrà fuori un passo dal fango.”
E arriva a scrivere: se un uomo delle SS mi ammazzerà a calci, io alzerò ancora gli occhi verso il suo volto e, con angosciato stupore e interesse per la vita umana, mi domanderò: mio Dio, ragazzo, cosa è mai accaduto nella tua vita di così spaventoso, perché tu arrivassi a fare cose del genere?”
E io non riesco ad amare neanche chi solo mi offende...
“non vedo altra strada che ognuno rientri in se stesso e in se stesso sradichi e distrugga
 ciò per cui pensa di dover distruggere gli altri”
Spero di poter attingere la forza da queste parole: 
il dolore deve diventare, per così dire,  una componente di noi stessi, un pezzo del nostro corpo e della nostra anima, non dobbiamo fuggirlo ma sostenerlo”.
“quando avrai riconosciuto al dolore il luogo e lo spazio che gli è dovuto 
in forza delle sue origini nobili, allora potrai dire: 
la vita è così bella e così ricca. Lo è così tanto che potresti confidare in Dio.”

“il mio cuore oggi diverse volte è morto, ma ogni volta si è rialzato”
  Continuo a camminare attingendo a fonti umane come queste. Abbeverandomi alla fonte di umanità che sgorga lì dove una persona con umiltà e coraggio osa guardare dentro la propria vita per scorgervi l'amore e incontrare Dio.  

domenica 19 gennaio 2020

"La vita comincia ogni giorno"



Questi giorni ho letto un libretto con alcune lettere sul senso della vita del poeta Rilke: “la vita comincia ogni giorno”.
Non ho potuto che pensare a mio figlio Daniele che è partito domenica scorsa per Cuba per partecipare ad un progetto.
Una esperienza forse unica di formazione e di incontro con altre persone e con un’altra cultura. Gli ho mandato un wapp con la foto a lato e la relativa frase. Chissà se avrà risuonato in lui come in me?
Alla sua stessa età io sono partito per una esperienza di cinque  settimane in Madagascar con i salesiani. La cosiddetta "esperienza estiva" di volontariato missionario. Una esperienza che mi ha sconvolto e cambiato la vita. Un incontro con la vita e con la Vita che ancora oggi sento risuonare dentro di me. “Una farfalla al sole non lascia il posto caldo che ha trovato” era scritto allora, nel 1990, in un biglietto in lingua malgascia che mi hanno regalato e che mi sono fatto tradurre. E da allora infatti non ho più lasciato alcuni atteggiamenti e scelte pur cambiando luoghi di vita.
Ma non basta partire per fare un viaggio per sperimentare che la vita ogni giorno può riservarti qualcosa di nuovo.
Rilke scrive nel 1907 alla moglie Clara in viaggio in Egitto: “gli occhi degli uomini debbono imparare a trasformare l’esperienza in visione, sfuggire ogni sazietà e pigrizia, scuotersi dalle abitudini e addentrarsi persino nel dolore – questo attendente del vedere – per non perdersi nulla del mondo e mantenere quel sentimento dell’inizio grazie al quale si comprende che – per stupirsi  come per scegliere – la vita comincia ogni giorno."
Questo ho sperimentato e ho visto sperimentare a tante persone, questo auguro oggi a mio figlio Daniele. Certo come genitore non posso non essere "preoccupato", a volte le esperienze della vita possono anche non essere positive ma la mia preoccupazione di adulto non deve scalfire la necessaria intraprendenza che a volte sfocia nel rischio e nell'imprudenza con la fiducia che tutto può servire per crescere.
Così come mi auguro che possa sperimentare che, come continua a scrivere il poeta “la mia casa è del tutto provvisoria, la mia porzione di patria è sparsa qua e là negli animi degli amici”. Perché avere la fortuna di girare il mondo non serve ad altro che a comprenderne la ricchezza che nessun luogo da solo e nessuna cultura da sola può contenere.
Nella vita si deve risvegliare in se stessi il più spesso possibile il sentimento dell’inizio. Basta un minimo cambiamento esteriore e, partendo dal nostro cuore, possiamo trasformare il mondo intero”.
Come sempre i poeti sanno trovare le parole giuste per esprimere quello che in tanti sentiamo nel cuore come vero.
anche il peggio, anche la disperazione sono una pienezza, una calca di esistenza che si può rovesciare nel suo contrario con una singola scelta del cuore"  
E ancora: Una delle più belle capacità dell’essere umano è quella di poter trasformare anche il male in un bene, anche il dolore in una nuova conoscenza dotata di senso."
Forse è proprio questo   che ci rende simili a Dio che per rivelarci di che pasta è fatto nel diventare uomo ha proprio vissuto fino in fondo il dolore per trasformarlo nel più grande gesto di donazione e di amore. “
Allora nel cammino di apprendista della vita per ricominciare ogni giorno mi servono degli occhi ben collegati con la testa e con il cuore come i poeti ci insegnano a fare...



lunedì 6 gennaio 2020

E' così che vorrei vivere l'anno che ho davanti....



Con il nuovo anno riprendo in mano questo blog. Ho tanti pensieri per la testa che mi piacerebbe condividere. Libri che sto leggendo, riflessioni lungo il cammino. Come apprendista sento il bisogno di rielaborare le esperienze e di scrivere per trasformarle, almeno per me, in conoscenza alla quale attingere. Tanti i maestri lungo la strada che mi hanno insegnato qualcosa. 
Come uso fare da sempre a tra la fine dell'anno e l'inizio del nuovo mi sono fermato a contemplare quanto fatto e soprattutto quanto ricevuto.
In particolare dall'inizio del 2018 ho appuntato  all’inizio di ogni giornata una frase della Parola del giorno che sento di più come buona notizia per la mia vita e che mi risuona come un messaggio e un indicazione da seguire.
Su un altro quadernino ho scritto una cosa bella ricevuta nella giornata appena trascorsa. A volte di più giornate quando ho saltato  l’appuntamento… A volte c'è scritto un nome di una persona o di più persone, altre volte un evento particolare. Sono andato indietro a rileggere. 
La tentazione è sempre di pensar a quanto fatto o agli eventi  più importanti. Ma se mi fermo a riflettere ciò che ho ricevuto e ricevo ogni giorno dalla vita, spesso nascosto tra le pieghe del fare, è qualcosa che con le mie azioni non centra. Si tratta di  un sorriso, un incontro, un volto. Mi rimane un ricordo, un emozione, un senso di gratitudine e di riconoscenza e molto spesso trovo qualcosa da trascrivere anche nelle giornate più difficili, o pesanti o apparentemente piatte e ripetitive. 
E’ così che vorrei vivere l'anno  che ho davanti: ogni giorno grato per quanto ricevo e non concentrato su quanto fatto o da fare… andare più in profondità, all’essenziale delle cose della vita.
Là tra l’altro trovo me stesso e, cosa ancora più sorprendente e meravigliosa incontro Dio e... camminando s'apre cammino...