domenica 5 settembre 2021

Il senso dello sport in una realtà che non rispetta le regole…

Si dice che lo sport ti allena alla vita ed è vero. Penso alle belle vittorie di quest’anno dell’Italia, alle
olimpiadi e alle paralimpiadi con la bellissima storia di atleti che hanno davvero buttato il cuore oltre l’ostacolo e oltre i limiti imposti dall’esterno. Spesso mi capita di utilizzare metafore sportive nell’educazione: per esempio la staffetta, le regole del calcio, il gioco di squadra, il sacrificio. Solo che la vita reale spesso funziona in modo molto più imprevedibile e sregolato. Nella vita reale spesso si ha la sensazione di giocare senza arbitri. Oppure di avere 4-5 arbitri diversi e tutti di parte presi a discutere tra loro del senso delle regole e poco attenti al gioco (pensiamo ai nostri poveri politici…), e se poi mentre corri ti arriva un calcione nessuno lo vede o fa finta di non vederlo e non sai con chi prendertela e se continuare, fermarti o restituire quanto preso...

Anche nella corsa i 100m non sono uguali per tutti… per alcuni sono a ostacoli comunque, alcuni devono correre con i piedi legati, altri  a piedi scalzi… nel salto in lungo per quanto ti dai da fare il metro che dovrebbe misurare il tuo salto è diverso da quello che misura quello del tuo compagno… nella vita reale un metro non è per tutti lungo un metro (ogni giorno nelle scuole questo è evidente!).  Nei giochi di squadra ti può capitare che un tuo compagno diventa improvvisamente un avversario e viceversa… allora mentre corri verso la porta avversaria o difendi la tua non sai più a chi puoi passare il pallone!

Nelle paralimpiadi per poter capire chi è il più forte gli atleti sono divisi in base alle caratteristiche. Uno con una gamba sola gareggia con un altro che ha lo stesso handicap. Nella vita reale non è così: ognuno si trova a gareggiare con tutti gli altri e a essere valutato indipendentemente dalle condizioni di partenza. Vince chi arriva primo, ma nessuno si chiede se sono partiti tutti con le stesse opportunità di vincere o anche solo di gareggiare.

Allora cosa mi insegna lo sport che mi può essere di aiuto nella vita? Cosa mi insegnano questi grandi atleti che mi hanno fatto commuovere a Tokio? Mi insegna a contare sulle mie risorse personali cercando di migliorarmi giorno per giorno dando tutto quello che ho facendo la mia parte. Mi insegna a lavorare sulle motivazioni interiori che mi fanno allenare e gareggiare per dare senso alla mia vita indipendentemente dai risultati. Mi insegna a superare i miei limiti e ad accogliere le mie fragilità assumendole e trasformandole in risorsa senza recriminazioni fine a se stesse. Mi insegna a muovermi nella vita sregolata del mondo dandomi delle regole e dei valori che servono prima di tutto a me e che magari possono essere condivisi con altri. Non so se alla fine vincerò  e cosa vincerò ma so che giorno per giorno avrò dato senso alla mia vita… e che ne sarà comunque valsa la pena.

E comunque continuerò a utilizzare lo sport come metafora… perché lo sport magari non rappresenta la vita come è ma almeno come dovrebbe e potrebbe essere…

sabato 24 luglio 2021

LIBRI: compagni di viaggio di un anno di attività e di vita... (www.apprendistauomo.it)


Non è la fiera del libro... Ma prima di scegliere i libri da portare  con me in vacanza occorre  risistemare nella libreria quelli che mi hanno accompagnato da settembre ad oggi. 
Tolti i documenti e i libri letti un pò a  pezzi o interrotti a metà  questi qui nella foto non solo li ho letti ma dentro ci sono frasi, citazioni, idee che mi hanno accompagnato lungo tutto quest'anno 
ciascuno a suo modo... 
Ora li posso riporre con cura in libreria sapendo che posso riprenderli in mano in qualunque momento per ritrovarci lì dove l'ho lasciato, un segno, un'orecchietta, un foglietto... 
proprio quello che mi serve ricordare per qualche riflessione...
Li ho messi nell'ordine in cui li ho letti tra settembre 2020 e luglio 2021... alcuni sono stati la conseguenza del libro che lo ha preceduto. Come il primo che è la seconda parte di un libro di Murakami che mi era stato a sua volta ispirato da un libro di Licalzi letto nell'estate scorsa... 
tutti e tre bellissimi, visionari, poetici e rilassanti...
Spesso mi capita così che dentro un libro che mi appassiona  ne trovo citato un altro 
che vado subito a cercare... 
Alcuni di questi libri e libretti sono scritti da amici come "Il bandolo della matassa" dell'amico Stefano e il diversissimo "Stronzi" scritto da Marco con il quale mi sono intrattenuto in piacevolissime conversazioni. "Andrà tutto nuovo" è stato il messaggio di speranza e di rinnovamento di quest'anno così particolare. E' arrivato a Natale come dono da Emanuele con il quale condivido il cammino con i giovani (questo dovrò passarlo ad altri sperando che faccia l'effetto che ha fatto su di me!). 
"fratelli tutti" l'ho letto e riletto e lo rileggerò sperando prima o poi di riuscire a viverlo un pò! 
Edgar Morin (che ha appena compiuto 100 anni!!) mi ha guidato nelle riflessioni sull'educazione pre e post pandemia... da tenere a portata di mano in qualche scaffale basso!
"Magellano e Don Bosco attorno al mondo" mi è falso la piacevole presa in giro di tutta la famiglia visto che  raccontavo via via le tappe dell'entusiasmante viaggio che andavo a vivere andandomi a cercare luoghi e personaggi su wikipedia e youtube... 
Fred Uhlman l'ho trovato in una delle tante librerie della stazione e non ho potuto fare a meno di rileggere un racconto che mi aveva fatto commuovere in adolescenza e mi sono commosso di nuovo!
Di Freire un piccolo libretto per non dimenticarne gli insegnamenti...
Infine gli ultimi letti recentemente in treno... 
"impossibile" del grande Erri De Luca del quale piano piano leggerò tutto...
"La peste" preso di corsa alla stazione di Firenze... e letto in viaggio e nei viaggi seguenti per scoprire tanti stati d'animo sperimentati con il covid e già dentro ognuno di noi da quando le prime epidemie e pandemie hanno sorpreso la quotidianità di città e popoli...
Stessa provenienza da libreria della stazione - la mia preferita perché di solito sono i libri a chiamarmi improvvisamente dallo scaffale, spesso quando sono di corsa per prendere un treno e mi concedo solo qualche minuto... - "Tutto chiede Salvezza": mi sembrava un grido condiviso... e di fatti lo è stato...
Infine ancora Papa Francesco preso ad una bancarella... Ma di quei libri che mentre li leggi vorresti mettere dentro di te ogni frase e ogni idea a cominciare da tutte quelle che commentano il  titolo "ritorniamo a sognare"... 
A proposito ho letto  un altro libro  in primavera che ancora viaggia con me nello zaino per aiutarmi a mettere a fuoco la conversione ecologica. Appassionante perché i due vecchi saggi che dialogano tra loro parlano a tutti noi e ai giovani più che mai...
Sono pronto a prendere con me vecchi e nuovi libri, compagni di viaggio e di avventura nei quali continuo a cercare ispirazione per il cammino...



 

domenica 25 aprile 2021

Impossibile...

 Riprendo questo blog dopo diversi mesi... eppure tanti pensieri avrei voluto condividere. Solo che in certi momenti ho bisogno di silenzio, c'è bisogno di silenzio. Di riflessione. Non si poteva esplorare fuori, le relazioni sono limitate, ma nel mio mondo interiore ho girato parecchio. Molto grazie a tanti libri letti. 

Inizio dall'ultimo libretto acquistato domenica scorsa nella bancarella tutto a 5 euro. Erri De Luca. Un nome una garanzia. Il titolo attraente l'ho subito associato a tante riflessioni: IMPOSSIBILE: "impossibile è la definizione di un avvenimento prima che succeda".

"le coincidenze sono una costante ".

"l'esperienza non è un catalogo di mosse già pronte, ma al contrario affidarsi all'improvvisazione".

Al di là della trama quello che mi ha colpito è il messaggio che traspare tra la righe, la vita anche quando sembra dare risposte scontate, anche quando sembra ripetere una storia già vista, schiude sempre nuove possibilità , nuove opportunità. La vita genera sempre vita. "Per me le cose stanno in questo modo: è sempre la stessa nuova storia. Lo so da lettore, leggo varianti di storie già narrate di amori, viaggi, esili, pene, scopete. Sono variazioni sul tema e perciò nuove. Mi fa lo stesso effetto la vita. Rinnova le sue ripetizioni e mi meraviglia la sua capacità di agire sui dettagli dentro la cornice fissata al muro". Così le cose che ho letto in questi mesi. Così gli incontri e la vita che fluisce sempre nuova anche se apparentemente uguale a se stessa.

Poi nel dialogo interiore del protagonista con il magistrato: "Gli ho raccontato il sentimento della fraternità. Sta insieme a libertà e uguaglianza nelle parole della Rivoluzione francese, ma è diversa da quelle. Per una libertà, per un'uguaglianza ci si batte per ottenerle e difenderle. Per la fraternità non si può. Cos'è allora? E' il sentimento che tiene insieme le fibre di una comunità, ne rinforza l'unione e produce l'energia necessaria a battersi per libertà e uguaglianza. La fraternità è il sentimento politico per eccellenza, non esclude nessuno."

Ho ritrovato Papa Francesco e la sua dirompente Fratelli Tutti con la quale sto camminando da diversi mesi: "La fraternità ha qualcosa di positivo da offrire alla libertà e all’uguaglianza. Che cosa accade senza la fraternità consapevolmente coltivata, senza una volontà politica di fraternità, tradotta in un’educazione alla fraternità, al dialogo, alla scoperta della reciprocità e del mutuo arricchimento come valori? Succede che la libertà si restringe, risultando così piuttosto una condizione di solitudine, di pura autonomia per appartenere a qualcuno o a qualcosa, o solo per possedere e godere. Questo non esaurisce affatto la ricchezza della libertà, che è orientata soprattutto all’amore.     Neppure l’uguaglianza si ottiene definendo in astratto che “tutti gli esseri umani sono uguali”, bensì è il risultato della coltivazione consapevole e pedagogica della fraternità. Coloro che sono capaci solamente di essere soci creano mondi chiusi. Che senso può avere in questo schema la persona che non appartiene alla cerchia dei soci e arriva sognando una vita migliore per sé e per la sua famiglia?  L’individualismo non ci rende più liberi, più uguali, più fratelli. La mera somma degli interessi individuali non è in grado di generare un mondo migliore per tutta l’umanità. Neppure può preservarci da tanti mali che diventano sempre più globali. Ma l’individualismo radicale è il virus più difficile da sconfiggere. Inganna. Ci fa credere che tutto consiste nel dare briglia sciolta alle proprie ambizioni, come se accumulando ambizioni e sicurezze individuali potessimo costruire il bene comune."  (Fratelli Tutti 103-105)

Continua la ricerca camminando dentro e fuori...



 

giovedì 31 dicembre 2020

Ciao 2020 e grazie lo stesso… Anzi grazie nonostante tutto…

 



Il 2020 sarà ricordato come uno degli anni più complicati della nostra epoca… molti hanno perso la vita, moltissimi hanno perso il lavoro, praticamente quasi tutti hanno dovuto rinunciare o rimandare  diverse opportunità. Qualcuno più di altri. Pochi si sono arricchiti. Forse sempre gli stessi. Tutti abbiamo dovuto rinunciare a essere fino in fondo quello che siamo: esseri umani che per natura vivono di relazioni, di incontri, di vicinanza fisica.   

Ecco perché in tanti non aspettano altro che tutto questo finisca, che ci sia un nuovo anno che risuoni come un nuovo inizio. Ci mancherebbe altro…

Ma non voglio comunque dimenticare quello che quest’anno, questi 365 giorni, mi hanno lasciato. E allora non posso che ringraziare per questa la vita che nonostante tutto rende ogni momento unico e vale sempre la pena di essere vissuta. Delle persone che mi amano e per quelle da amare: “eppure gioia se penso che sono vivo anche  in mezzo al casino, eppure gioia se penso che da ieri io sono ancora in piedi” (Moda gioia), del sole, della pioggia, di tutta la nostra casa comune che è questo pianeta Terra colpito tutto dalla pandemia, non posso non pensare che 4 coppie di amici si sono comunque sposate facendo vincere l'amore sulla paura...

Non posso dimenticare tanti momenti in cui la difficoltà dentro di me si è trasformata in consapevolezza del senso della vita, di essere figlio e padre, di essere parte di una comunità umana. Non posso non fare memoria delle giornate in cui, chiusi in casa, ho potuto apprezzare l’avere una casa e una famiglia, di poter contare su un Dio che mi ama e mi fa sentire la sua vicinanza anche quando io mi allontano da lui…

Ho potuto alla fine riscoprire la radice, le fondamenta, le cose che contano e che niente e nessuno potrà portarmi via perché sono il mio essere… ho potuto, forse più che nei momenti di vita facile, appellarmi ad una incrollabile fiducia e speranza nel futuro che mi viene dal sapere che “e lo ridico ancora per impararlo a memoria in questi giorni impazziti che qui si fa la storia e lo ripeto ancora fino a trapparmi le corde vocali ora che siamo qui noi siamo gli immortali” (Jovanotti gli immortali).

Siamo nati per non morire mai più, ecco allora che posso dare un arrivederci commosso a chi non c’è più… posso pensare che nulla di quest’anno andrà perso e che il mistero dell’anno nuovo che inizia di cui non so nulla se non che voglio provare a viverlo con intensità, con amore, senza buttare nulla, senza paura ma con passione… e comunque vada un giorno o un anno possono valere allo stesso modo e nello stesso tempo ogni attimo e ogni giorno è unico… perciò… Buon Anno 2021….

 

domenica 27 dicembre 2020

"bisogna apprendere a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezza… "

Da apprendista uomo sto cercando come tutti di leggere questo tempo... non tanto per capirlo in modo teorico, quanto per capire come starci dentro in modo da imparare qualcosa per il futuro... sto leggendo molto e ho tirato fuori dalla mia libreria anche questo libretto di Edgar Morin: "I sette saperi necessari all'educazione del futuro". lo avevo già leggiucchiato in passato... è del 2001, ha l'età del mio secondo figlio Luca ormai "maggiorenne e patentato". E' attualissimo. Mi ha colpito da uomo e da educatore: non viviamo senza certezze  - ci sono valori umani che continuano a guidare l'esistenza - solo che queste ci sostengono come arcipelaghi un un oceano: “bisogna apprendere a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezza… l’atteso non si compie, all’inatteso un Dio apre la via” 

Ecco perché se vogliamo educare e far crescere noi stessi e i ragazzi "si tratta di insegnare la condizione umana". "Fatta di autonomie individuali, partecipazioni comunitarie e sentimenti di appartenenza alla specie umana. Vi è una unità umana e una diversità umana”.

“Ogni essere umano, come il punto di un ologramma, porta con sé il cosmo. Ogni essere anche il più chiuso nella più banale delle vite, costituisce in se stesso un cosmo. Porta in sé le proprie molteplicità interiori,  le proprie personalità virtuali, una infinità di personaggi chimerici, una polisistenza nel reale e nell’immaginario, nel sonno e nella veglia, nell’obbedienza e nelle trasgressione, nell’ostentato e nel segreto; porta in sé brulichii larvali in caverne e in abissi insondabili. Ciascuno contiene in sé galassie di sogni e di fantasmi, slanci inappagati di desideri e di amori, abissi di infelicità, immensità di glaciale indifferenza, conflagrazioni di astri in fiamme, irruzioni di odio, smarrimenti stupidi, lampi di lucidità, burrasche dementi… “.

“un amore che nasce inonda il mondo di poesia, un amore che dura irriga di poesia la vita quotidiana, la fine di un amore ci rigetta nella prosa.” (Pag 59)

Questo tempo ci sta insegnando ancora una volta che non si può pianificare e progettare tutto nei dettagli. Il mondo non funziona per cause ed effetti. Ci sono accadimenti, avvenimenti, bivi, quello che è utile è avere valori guida consapevolmente scelti che fungano da orientamento quando occorre prendere decisioni e agire. Avere strategie, diversificate, e un orizzonte, un obiettivo condiviso. Progettare azioni e strumenti può essere una carta stradale ma a seguire la carta stradale quando la strada è cambiata porta alla rovina. Ecco perché occorre cambiare l'educazione e la scuola... insegnare la condizione umana, la presa di coscienza, la complessità, il collegamento multiplo che unisce i diversi aspetti della vita...

Una delle vocazioni essenziali dell’educazione sarà l’esame e lo studio della complessità umana. L’educazione dovrebbe mostrare e illustrare il Destino a molte facce dell’umano; il destino della specie umana, il destino individuale, il destino sociale, il  destino storico, tutti i destini mescolati e inseparabili. Dovrebbe sfociare nella presa di conoscenza, dunque di coscienza, della condizione umana, della condizione comune a tutti gli uomini e della ricchissima e necessaria diversità degli individui, dei popoli, delle culture, e infine nel nostro radicamento come cittadini della Terra.”.

Intanto continuo a cercare... a leggere, a studiare, ad approfondire e a cercare di capire cosa succede dentro e fuori di me... 


domenica 15 novembre 2020

Viaggiare sognando... sognare di viaggiare... partire!

 In questi giorni di chiusura forzata per il coronavirus ho ripreso in mano diversi libri. Tra questi "Magellano e Don Bosco intorno al Mondo". Essendo  appassionato di esploratori e di viaggi, essendo appassionato di Don Bosco, essendo stato conquistato dai suoi sogni e dai racconti dei missionari che leggo puntualmente ancora oggi sul Bollettino Salesiano... Appena ho visto la pubblicità di questo libro l'ho preso subito!

"Ma un prete e un marinaio che cosa possono avere in comune?
- i sogni rispondo io.
- come sarebbe a dire?
- Ambedue sono stati sognatori.
- Di notte o di giorno?
- di notte e di giorno vedevano sempre i luoghi prima di arrivarci con le navi o mandare i missionari.
Di fronte agli occhi attoniti dei miei amici io continuo:
- perché i luoghi prima di essere visti devono essere raccontati, come aveva fatto Colombo con le Indie, come aveva fatto Magellano con lo stretto e con le isole delle spezie, come fece don Bosco con la Patagonia, l'Oriente e la Cina.
- insomma, per essere credibili i racconti devono essere intrecciati con i sogni? 
- Certo! Il santo non poteva mettere una carta geografica davanti agli occhi dei missionari e dire: andate qui. Doveva guidarli come si fa con i ragazzi, ai quali si raccontano favole per istruirli sui percorsi della vita. Don Bosco ai suoi missionari raccontò una favola chiamata mondo.
(Nicola Bottiglieri- Magellano e Don Bosco intorno al Mondo".

l'11 novembre è stato il 145° anniversario della prima spedizione missionaria salesiana: un manipolo di giovani che con la nave raggiunge i confini del Mondo in Patagonia!

Penso a quando da ragazzo sono stato con i salesiani in Madagascar per due estati consecutive nutrendomi dei sogni missionari e volendo fare della mia vita una missione. Di come sono stato con Agnese e un altro gruppo di giovani in Paraguay per poi deciderci di dedicare due anni della nostra vita matrimoniale al volontariato missionario e dopo aver studiato lo spagnolo ci siamo ritrovati... in Albania! Come tutto questo ha cambiato le nostre vite. Di come ogni incontro le ha arricchite.

Al povero protagonista di The Truman Show che alla maestra dice: "da grande voglio fare l'esploratore" lei risponde: "non è possibile hanno già esplorato tutto!" e la sceneggiatura della sua vita lo "obbliga" a fare l'assicuratore... eppure alla fine vince la passione e la ricerca di qualcosa che va al di là si se stesso e riesce ad uscire fuori dal mondo nel quale era rinchiuso.

Se i grandi esploratori e i grandi missionari si fossero limitati a considerare le difficoltà della vita e della situazione in cui erano si sarebbero fermati e oggi il mondo non sarebbe lo stesso. Ma qualcosa dentro di loro alimentava un sogno e questo sogno contagiava altri. Un sogno che sento che alimenta ancora la mia vita e il mio cammino: incontrare, esplorare, scoprire... contagiare e farmi contagiare dall'amore dovunque, vicino o lontano che sia. Perché, questa volta ci vuole propri
o, solo "camminando s'apre cammino"



  


domenica 25 ottobre 2020

Letter to you... Grazie Boss

Nel mio cercare e ricercare ho delle persone e dei personaggi di riferimento... alcuni hanno segnato il mio essere umano come Don Bosco, Ghandi, Martin Luther King...

Ma anche la musica ha fatto la sua parte durante la mia adolescenza e continua ad alimentare il bambino dentro di me di cui continuo ad avere bisogno e che continua ad esprimersi... 

Tra questi Bruce da quanto nel 1984 ho ascoltato per la prima volta su una cassetta portata da un mio compagno di scuola nello stereo, in spiaggia a Ostia, Born in The USA...

Tornato a casa ho cominciato a comprare tutti i dischi  mettendo da parte le paghette... 

Ancora oggi mi accompagna con la sua musica e anche con
le sue parole come queste.... 

LETTERA A TE

Sotto una moltitudine di alberi intrecciati
Ho tirato quel filo fastidioso
Mi sono inginocchiato,
ho preso la penna e ho chinato la testa
Ho cercato di evocare tutto ciò che il mio cuore giudica vero
E spedirlo nella mia lettera a te

Le cose che ho scoperto nei tempi duri e in quelli buoni
Le ho scritte tutte con inchiostro e sangue
Ho scavato nel profondo della mia anima
e ho firmato con sincerità
E l’ho spedito nella mia lettera a te


Nella mia lettera a te ho messo tutte le mie paure e i miei dubbi
Nella mia lettera a te, tutte le cose difficili che ho scoperto
Nella mia lettera a te, tutto quello che ho trovato vero
E l’ho spedito nella mia lettera a te

Ho preso tutto il sole e la pioggia
Tutta la mia felicità e il mio dolore
Le stelle della sera scura e il cielo azzurro del mattino
E l’ho spedito nella mia lettera a te

Nella mia lettera a te ho messo tutte le mie paure e dubbi
Nella mia lettera a te tutte le cose difficili che ho trovato
Nella mia lettera a te tutto quello che ho trovato vero
E l’ho spedito nella mia lettera a te
E l’ho spedito nella mia lettera a te


IL POTERE DELLA PREGHIERA

Vediamoci nel pomeriggio sotto il sole estivo
In riva al lago fino a che non si fa sera
Passo le dita tra i tuoi capelli screziati dal sole
Tesoro, questo è il potere della preghiera

Notti d’estate, c’è l’estate nell’aria
Impilo i tavoli con le sedie
È l’ora di chiusura e tu sei lì
Tesoro, questo è il potere della preghiera

È una partita truccata, senza regole
Un tavolo vuoto su una nave di sciocchi
Ho in mano cuori, gioco la coppia
Tesoro, è solo il potere della preghiera

È una partita truccata, senza regole
Un tavolo vuoto su una nave di sciocchi
Ho in mano cuori, gioco la coppia
Vado all in perché non mi importa
Dicono che l’amore va e viene
Ma tesoro, cosa, cosa ne sanno?
Sto cercando di raggiungere il paradiso, ci arriveremo
Tesoro, è solo il potere della preghiera

È solo il potere della preghiera
Tesoro, è solo il potere della preghiera

Ultimo giro, il buttafuori chiude la porta
This Magic Moment si fa strada sulla pista da ballo
Mentre la voce di Ben E. King riempie l’aria
Tesoro, questo è il potere della preghiera


(traduzione di Guglielmo Latini: ·         Bruce Springsteen's new album Letter to You - All the lyrics

·         15 ottobre 2020)