giovedì 2 febbraio 2017

Un secondo Padre, un maestro... un apprendista santo... Grazie Zi Fonzo!

Se mi definisco un apprendista  nonostante la mia età è grazie ad alcune persone, per me maestri, ma sempre apprendisti nel modo di affrontare la vita.
Don Alfonso, zi Fonzo, è uno di questi.
Da lui ho imparato tantissimo in quasi 15 anni di lavoro fianco a fianco.
Era consapevole di avere delle doti particolari nello stare con i ragazzi e nel consigliare le persone, ma era sempre pronto a rinnovarsi e a cambiare rotta per rispondere ai bisogni sempre nuovi. Andava alla scuola della strada e si metteva ad apprendere pazientemente dai ragazzi.
Era costantemente in dialogo con Dio con il quale discuteva  quando le cose non filavano per il verso giusto ma che sapeva essere presente con il suo Amore in ogni momento.
Quanti episodi in cui ci siamo guardati senza parole di fronte a inaspettate e sorprendenti carezze della Provvidenza! Inaspettate per me ma non per lui.
Ho imparato a essere un bambino sempre bisognoso di apprendere l'amore di fronte a ogni nuovo incontro e ogni nuova sfida educativa e con ogni persona che veniva a collaborare con noi.
Ho imparato che per essere dei buoni apprendisti occorre allenare l'attenzione. Verso l'altro, verso le cose intorno a noi, verso Dio per cogliere la sua presenza. L'attenzione permette di scorgere quello che altrimenti non si vede. L'attenzione gli permetteva di non correre mai dietro alle cose ma di vivere ogni momento e ogni incontro come se fosse l'unico e l'ultimo.
Su questo ho ancora da imparare molto e da allenarmi molto... io continuo a correre...
Ma zi Fonzo lo sa,  quando è andato via da Roma per tornare a Napoli gli e lo avevo detto: "Zi Fò mi servirà tutta la vita capire tutte le cose che mi hai insegnato stando al tuo fianco e forse non .basterà
..". Non mi ha risposto. Mi ha guardato con amore come sempre interessato al mio punto di vista nonostante i miei limiti.
Non so se Zi Fonzo è un santo oppure no, cioè non so definire un santo, so con certezza che è un uomo di Dio e un nuovo don Bosco tra di noi. Uno strumento. E' questa la cosa bella, vedere una persona così non suscita ammirazione fine a se stessa, ma ti fa innamorare della missione verso i ragazzi più poveri, di Don Bosco e soprattutto del Dio della vita che si manifesta così.
Continuiamo ad apprendere ad amare...