giovedì 23 maggio 2019

Educare è roba seria: paura di morire... paura di vivere...



Con quattro figli maschi di diversa età, con tanti ragazzi e famiglie che incontro ogni giorno mi trovo spesso a confronto con il solito dilemma: "ci mando mio figlio lì o non ce lo mando?" "Mi fido della scuola, dell'oratorio, dell'allenatore..." Molte volte mi trovo di fronte a mamme e papà terrorizzati dall'idea di lasciar andare il proprio figlio che si trincerano dietro le più scontate delle scuse: "ma da solo non dorme... non mangia... si ammalerà?... si vestirà? Si stancherà... E' la prima volta... forse meglio aspettare... è piccolo...". Molte volte tengono i figli vicini vicini, nel lettone tra mamma e papà ben oltre la fase dell'allattamento... impedendone l'autonomia e distruggendo la vita di coppia...
Mi rendo conto che queste paure rendono i bambini e i ragazzi a loro volta spaventati da tutto e tendenzialmente restii a sperimentare e ad avventurarsi...
Si richiede loro di avvisare continuamente se stanno bene con i famigerati messaggini: se sono arrivati a scuola, se hanno fatto merenda, se a scuola va tutto bene.... creando il doppio legame che se per caso si dimenticano di mandare il messaggio potrebbe invece essere successo qualcosa... e scatta l'attacco di panico... al genitore che comincia a chiamare tutti o al figlio che si vede chiamato da tutti...
Non esprimo giudizi sulle situazioni particolari che incontro perché ogni situazione e ogni persona è diversa ma mi sembra di percepire che l'attenzione non è sui reali desideri e bisogni del figlio ma sul proprio bisogno di non sentirsi preoccupati, di non aver paura... "con quello che si sente in giro..."
Mi sono tornate alla mente le parole di un bel libro di Johnny Dotti letto da poco, "educare è roba seria", in cui chiede in una lettera ai nonni di aiutare i figli a diventare genitori adulti. Ecco il nodo: adulti:
"la nostra società è una società della tutela totale, ogni cosa deve essere controllata, e tutti dobbiamo essere costantemente rassicurati. Ci sembra che dietro ad ogni angolo si annidi un pericolo per noi e per i nostri figli. Viviamo in una paura costante e siamo quindi sempre più incapaci di lasciare andare. vogliamo provare a controllare ogni aspetto della vita. Ma nel momento in cui provi a fare questo la uccidi la vita, e tutto si paralizza. Oggi con tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione, pensiamo di poter controllare tutto. Pensiamo di poter eliminare l'imprevisto dalle nostre vite. Di poter prevedere ogni cosa. Ma la vita stessa, come sappiamo, è imprevisto, è miracolo. Invece, oggi, il mantra dilagante è che la vita deve essere sicura... Perché sentiamo che non esiste più niente oltre la vita. E questo sentimento di svuotamento spirituale si traduce in una vera paranoia sociale che tiene tutti sotto scacco con la paura."
Questa stessa paura che ci fa chiudere dentro casa... che ci fa diventare incapaci di generare nuova vita, di accogliere nuove persone... la paura cavalcata dalla politica per ottenere consensi a colpi di "decreti sicurezza" la paura che ci fa morire prima del tempo...
Si, perché così per paura di perdere la vita... evitiamo di viverla...