domenica 3 maggio 2020

Il coraggio della responsabilità: dedicato agli apprendisti uomini...

Con le mie nipoti e la mia famiglia ogni tanto abbiamo il rito di andare al "libraccio" in via Nazionale. Scendiamo al piano di sotto dove ci sono i libri usati e cominciamo a spulciare.
Di solito arrivo con alcuni titoli che vado subito a cercare ma nello stesso tempo mi tengo aperto all'incontro con alcuni libri che mi raggiungono direttamente. A volte è il titolo ad attirarmi, altre la copertina o la posizione. Così ho preso tra le mani questo libretto "il coraggio della responsabilità" con questa strana svastica in copertina:  una conferenza tenuta da un filosofo tedesco subito dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, interessante.... L'ho letto un giorno di qualche mese fa sul treno tra Savona e Genova il tempo della lettura è stato corrispondente a quello del viaggio, giusto un intervento in una conferenza...
Per un apprendista uomo questi due termini CORAGGIO e RESPONSABILITA' sono determinanti nella ricerca.
L'ho ripreso in mano oggi nel passaggio alla seconda fase di questa lunga quarantena perché mi ricordavo che c'era dentro qualche messaggio molto concreto: "Dobbiamo capire che non è indifferente che cosa facciamo o pensiamo, ma che dobbiamo essere pronti ad assumerci la responsabilità di qualunque azione o pensiero, per quanto insignificanti. Dobbiamo imparare di nuovo a essere noi stessi, con tutti i doveri che questo essere se stessi comporta".
Detto da un tedesco dopo la seconda guerra mondiale...
Vivere in modo  responsabile significa assumersi dei rischi. Molti infatti rifiutano responsabilità o tendono ad attribuirle sempre all'esterno. La maggior parte delle persone prima di prendere posizione cerca di capire quale è la posizione più conveniente. "Quanto io mi pongo nella responsabilità con tutta la mia esistenza, questo significa che rischio la pelle. Il mondo odia chi vive così responsabilmente e si arroga il diritto di essere quello che è e di dire quello che ritiene giusto. Al mondo niente piace di più del diplomatico e astuto celarsi della verità".
Quanti esempi ci vengono in mente?
"Quando qualcuno, allora, spinto dalla propria responsabilità, sa di dover dire la verità, che gli si è dischiusa nel solitario dialogo con se stesso, deve anche sapere che questo è un rischio".
"Questo gli impedirà di obbedire al comando della verità? Se così fosse, non sarebbe altro che un vile tradimento. E' invece nella lotta contro il mondo, contro l'opinione corrente e i comodi compromessi, che deve dar prova di sé l'autentico  coraggio della responsabilità, che nella sua inflessibilità non può infine mai essere vinto. Senza questo coraggio, niente al mondo sarà mai determinante: solo grazie ad esso anche il nostro mondo ormai in pezzi potrà forse essere ricostruito".
Dedicato a tutti i cercatori della verità... uomini e donne che con coraggio (ma che non significa senza paura) si assumono ogni giorno le proprie responsabilità anche pensando agli altri... come dovremmo fare tutti specie in questo momento!