sabato 29 aprile 2017

Elogio dell'attenzione

Condivido un paragrafo del libro "l'oblio di sé" di Pablo D'Ors. Un paragrafo che mi sta aiutando a vivere meglio. In cui ho trovato, scritto con parole semplici e dirette, qualcosa che sentivo dentro di me come qualcosa di vero ma che non sapevo esprimere.
La vera battaglia contro la quale combattere ogni giorno è quella contro la dispersione. L'attenzione mi può aiutare a diventare migliore perché mi aiuta a guardare le cose  e le persone, in pratica mi aiuta ad amare.
Occorre leggere con molta calma queste parole o meglio non leggerle... altrimenti diventa un paradosso...
L'ultima frase diventa una vera e propria missione di vita...
"E' grazie all'attenzione che vediamo le cose come sono; e in questo, nel vedere che un albero è un albero, una pietra una pietra e un uccello un uccello, consiste l'autentica spiritualità. Non bisogna elucubrare, basta guardare... 
Le attività quotidiane sono la miglior scuola di meditazione... Se si presta attenzione, è semplicemente impossibile fare male qualcosa. E l'opera ben fatta compensa sempre e generosamente il nostro sforzo di attenzione. Non si tratta nemmeno di uno sforzo; è più che altro un vigilare; ma non un vigilare teso, bensì rilassato e armonico. Lo spirito più vigilante non è il più teso, è il più ricettivo... 
La più grande miseria dell'uomo è la dispersione. Siamo dispersi da molte parti e in nessuna: è così che cominciamo a non trovarci finendo per non sapere chi siamo. Vivendo attentamente si smette di pensare a sciocchezze e futilità.
Sì, la salvezza si trova nelle cose elementari. Ecco perché a nessuno è preclusa la possibilità di un'autentica vita interiore. L'attenzione prestata nei confronti di qualcosa è l'indicatore più preciso del nostro amore. L'amore è uno stato di attenzione competa; e l'attenzione totale conduce all'amore... E dunque amiamo solo quello a cui badiamo. Risulta impossibile amare qualcosa a cui non si presta attenzione...
Il miglior indicatore di una vita di preghiera è l'atteggiamento di chi prega mentre svolge le faccende domestiche. Pregare non significa altro se non ringraziare per la vita quotidiana a cui abbiamo riservato la nostra attenzione.... il miglior luogo dove imparare a pregare è la camera da letto, il bagno, la cucina... Tutti questi spazi sono autentici templi per il vero credente.
Qualsiasi educazione indirizzata ai giovani dovrebbe basarsi sullo stimolo dell'attenzione"!.

Mi sto sempre più rendendo conto della bellezza di vivere così, un passo dopo l'altro si può vivere prestando attenzione a quello che si sta facendo, alla persona davanti a noi, alla natura, alle cose, e si sperimenta una gioia interiore profonda indipendente dalla situazione che stiamo vivendo. si tocca con mano la realtà dell'amore. Si gode delle piccole cose quotidiane e ci si scopre ricchissimi.