sabato 18 marzo 2017

L'oblio di sé

Qualche mese fa ero alla Stazione di Firenze con Agnese e, aspettando il treno, siamo entrati in libreria. Prima di entrare il solito patto: compriamo solo un libro!
Mi sono imbattuto quasi subito su un volume: "l'oblio di sé". Mi ha incuriosito anche se non lo avrei scelto visto che non conoscevo  l'autore, Pablo D'Ors,  il formato non mi attirava e neanche il prezzo, visto che oltre tutto non era in offerta, persino la copertina mi appariva inquietante. Ma qualcosa mi ha attirato in modo irresistibile. Come altre volte mi è capitato imbattendomi in dei libri. Non ho avuto dubbi. L'ho sfogliato e preso! L'ho iniziato a leggere già durante il viaggio  e poi ogni sera qualche pagina. Mi ha trasmesso molto e ho trovato molte cose in comune con il mio cammino di apprendista nonostante parlasse di un personaggio straordinario come Charles De Foucauld il fondatore dei piccoli fratelli con il quale o davvero poco in comune.
Condivido alcuni passi che ho letto e riletto e che leggerò e mediterò ancora a lungo.

"Uno smarrimento è necessario perché un cammino possa essere considerato tale"
"Più cose possediamo e più esperienze accumuliamo e più difficile e tortuosa sarà la nostra autorealizzazione".
"Non c'è libertà senza controllo di sé; la libertà è un apprendistato"
"La verità senza amore è soltanto un idolo"
"Ci sono esperienze in cui non è fondamentale capire ma accogliere"
"nella vita non si deve cercare ma soltanto aprire gli occhi"
"La nostra  anima possiede una storia, e ciò che chiamiamo vita spirituale consiste nel ripercorrerla"
"Finalmente sono così povero che il mondo intero si presenta ai miei occhi come se fosse mio"
"Nessun lavoro per quanto penoso possa apparire, dovrebbe risultare stancante; più che altro a stancarci è il modo in cui lo realizziamo. Vivere non deve essere faticoso; vivere male: ecco cos'è è faticoso. Vi invito a trasformare il lavoro in liturgia".
"il segreto è essere totalmente presenti in ogni cosa che si fa"
"il prossimo, qualsiasi prossimo, ha smesso di essere per me destinatario delle mie azioni ed è diventato un fratello. L'altro non è più un individuo che deve ricevere qualcosa da me, ma una persona con cui condividere ciò che sono: la mia povera umanità"
"soltanto ciò che accade ci istruisce e tutta la vita, per quanto insignificante o grigia possa apparire, è una sequenza infinita di divini e dolcissimi segnali, uno più affascinante dell'altro".
"Eppure mentre io mi allontanavo dal Signore, Lui si avvicinava  a me. Non esiste miglior stratega  di Dio: non gli importa di perdere mille battaglie, perché sa che la vittoria  decisiva sarà la sua"

Altri passaggi li condividerò andando avanti nel cammino di scoperta della bellezza della  meditazione, del silenzio e dell'attenzione. Nel poter scoprire di diventare sempre più uomo semplicemente vivendo e accogliendo il momento presente dimentico di me stesso ma proteso verso quello che la vita  mi  mette davanti e cogliendo la presenza di Dio nelle piccole cose...

giovedì 9 marzo 2017

Come scelgo al bivio?

Se stai percorrendo una strada sbagliata e sai che è sbagliata, l'unica cosa che puoi fare è fermarti e tornare indietro…. Altrimenti se ti ostini ad andare avanti sperando che può lo stesso in qualche modo ricondurti sul giusto cammino… arriverai a Frittole nel 1400 quasi 1500… Come Troisi e Benigni nel mitico "non ci resta che piangere"! 
Non te la raccontare che tanto prima o poi si ricongiunge… Fermati.... Torna indietro! Al bivio possibilmente consulta una mappa affidabile o chiedi aiuto…

Spesso sbaglio sapendo di sbagliare...ma vado avanti imperterrito… perché?
Quando mi trovo ad un bivio, piccolo o grande come prendere la strada giusta? a quale GPS affidarmi? E poi il GPS può guidarmi solo se so dove voglio andare e che tipo di percorso preferisco fare. 
A volte nella vita non è così chiara la meta e perciò anche la scelta del percorso diventa più difficile.
La volontà di percorrere una strada non è garanzia sufficiente perché altrimenti non farei mai una cosa sbagliata sapendo che lo è. La volontà mi aiuta, ma per quanto mi riguarda funziona solo se chiedo il sostegno della Grazia. Cioè solo se chiedo a Dio di sostenermi nel perseverare nella scelta fatta e nel non cedere al primo intoppo o tentazione di fare una scelta diversa solo apparentemente migliore.
Inoltre quando mi trovo ad un bivio mi chiedo come posso fare la scelta migliore? Se ho in mente la meta, i criteri di scelta che vedo davanti a me sono solo due: scegliere per paura o per amore. Per paura di perdere qualcosa di me (tempo, risorse, abitudini consolidate e così via) o per amore (per passione, perché sento che così potrò rispondere alla chiamata che mi viene da quella particolare situazione della vita, perché sento che facendo così mi sento una gioia profonda dentro).
Nel mio cammino scegliere bene diventa fondamentale così come saper riconoscere la strada sbagliata per tornare sui miei passi.
Sento che la cosa migliore è procedere passo dopo passo guardandomi intorno, ascoltando dentro e fuori di me, tenendo fisso lo sguardo sulla meta e non voltandomi indietro. Procedere guidando in prima persona senza mettere in folle per procedere per inerzia, senza fermarmi davanti ad ogni ostacolo, senza correre, senza seguire chi mi sta davanti. Procedendo  alla velocità che sento giusta per me e lasciandomi interrogare dai tanti segnali che la vita mi mette davanti. 
Credo che chi ha una direzione trova anche un senso per la propria vita, sono consapevole che non ha senso procedere vagabondando a caso ma che è meglio procedere come un pellegrino che cammina verso l'incontro della sua vita. 
E se a volte allungo un pò il percorso per qualche  scelta sbagliata spero almeno di poter imparare qualcosa dal mio errare...