giovedì 31 dicembre 2020

Ciao 2020 e grazie lo stesso… Anzi grazie nonostante tutto…

 



Il 2020 sarà ricordato come uno degli anni più complicati della nostra epoca… molti hanno perso la vita, moltissimi hanno perso il lavoro, praticamente quasi tutti hanno dovuto rinunciare o rimandare  diverse opportunità. Qualcuno più di altri. Pochi si sono arricchiti. Forse sempre gli stessi. Tutti abbiamo dovuto rinunciare a essere fino in fondo quello che siamo: esseri umani che per natura vivono di relazioni, di incontri, di vicinanza fisica.   

Ecco perché in tanti non aspettano altro che tutto questo finisca, che ci sia un nuovo anno che risuoni come un nuovo inizio. Ci mancherebbe altro…

Ma non voglio comunque dimenticare quello che quest’anno, questi 365 giorni, mi hanno lasciato. E allora non posso che ringraziare per questa la vita che nonostante tutto rende ogni momento unico e vale sempre la pena di essere vissuta. Delle persone che mi amano e per quelle da amare: “eppure gioia se penso che sono vivo anche  in mezzo al casino, eppure gioia se penso che da ieri io sono ancora in piedi” (Moda gioia), del sole, della pioggia, di tutta la nostra casa comune che è questo pianeta Terra colpito tutto dalla pandemia, non posso non pensare che 4 coppie di amici si sono comunque sposate facendo vincere l'amore sulla paura...

Non posso dimenticare tanti momenti in cui la difficoltà dentro di me si è trasformata in consapevolezza del senso della vita, di essere figlio e padre, di essere parte di una comunità umana. Non posso non fare memoria delle giornate in cui, chiusi in casa, ho potuto apprezzare l’avere una casa e una famiglia, di poter contare su un Dio che mi ama e mi fa sentire la sua vicinanza anche quando io mi allontano da lui…

Ho potuto alla fine riscoprire la radice, le fondamenta, le cose che contano e che niente e nessuno potrà portarmi via perché sono il mio essere… ho potuto, forse più che nei momenti di vita facile, appellarmi ad una incrollabile fiducia e speranza nel futuro che mi viene dal sapere che “e lo ridico ancora per impararlo a memoria in questi giorni impazziti che qui si fa la storia e lo ripeto ancora fino a trapparmi le corde vocali ora che siamo qui noi siamo gli immortali” (Jovanotti gli immortali).

Siamo nati per non morire mai più, ecco allora che posso dare un arrivederci commosso a chi non c’è più… posso pensare che nulla di quest’anno andrà perso e che il mistero dell’anno nuovo che inizia di cui non so nulla se non che voglio provare a viverlo con intensità, con amore, senza buttare nulla, senza paura ma con passione… e comunque vada un giorno o un anno possono valere allo stesso modo e nello stesso tempo ogni attimo e ogni giorno è unico… perciò… Buon Anno 2021….

 

domenica 27 dicembre 2020

"bisogna apprendere a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezza… "

Da apprendista uomo sto cercando come tutti di leggere questo tempo... non tanto per capirlo in modo teorico, quanto per capire come starci dentro in modo da imparare qualcosa per il futuro... sto leggendo molto e ho tirato fuori dalla mia libreria anche questo libretto di Edgar Morin: "I sette saperi necessari all'educazione del futuro". lo avevo già leggiucchiato in passato... è del 2001, ha l'età del mio secondo figlio Luca ormai "maggiorenne e patentato". E' attualissimo. Mi ha colpito da uomo e da educatore: non viviamo senza certezze  - ci sono valori umani che continuano a guidare l'esistenza - solo che queste ci sostengono come arcipelaghi un un oceano: “bisogna apprendere a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezza… l’atteso non si compie, all’inatteso un Dio apre la via” 

Ecco perché se vogliamo educare e far crescere noi stessi e i ragazzi "si tratta di insegnare la condizione umana". "Fatta di autonomie individuali, partecipazioni comunitarie e sentimenti di appartenenza alla specie umana. Vi è una unità umana e una diversità umana”.

“Ogni essere umano, come il punto di un ologramma, porta con sé il cosmo. Ogni essere anche il più chiuso nella più banale delle vite, costituisce in se stesso un cosmo. Porta in sé le proprie molteplicità interiori,  le proprie personalità virtuali, una infinità di personaggi chimerici, una polisistenza nel reale e nell’immaginario, nel sonno e nella veglia, nell’obbedienza e nelle trasgressione, nell’ostentato e nel segreto; porta in sé brulichii larvali in caverne e in abissi insondabili. Ciascuno contiene in sé galassie di sogni e di fantasmi, slanci inappagati di desideri e di amori, abissi di infelicità, immensità di glaciale indifferenza, conflagrazioni di astri in fiamme, irruzioni di odio, smarrimenti stupidi, lampi di lucidità, burrasche dementi… “.

“un amore che nasce inonda il mondo di poesia, un amore che dura irriga di poesia la vita quotidiana, la fine di un amore ci rigetta nella prosa.” (Pag 59)

Questo tempo ci sta insegnando ancora una volta che non si può pianificare e progettare tutto nei dettagli. Il mondo non funziona per cause ed effetti. Ci sono accadimenti, avvenimenti, bivi, quello che è utile è avere valori guida consapevolmente scelti che fungano da orientamento quando occorre prendere decisioni e agire. Avere strategie, diversificate, e un orizzonte, un obiettivo condiviso. Progettare azioni e strumenti può essere una carta stradale ma a seguire la carta stradale quando la strada è cambiata porta alla rovina. Ecco perché occorre cambiare l'educazione e la scuola... insegnare la condizione umana, la presa di coscienza, la complessità, il collegamento multiplo che unisce i diversi aspetti della vita...

Una delle vocazioni essenziali dell’educazione sarà l’esame e lo studio della complessità umana. L’educazione dovrebbe mostrare e illustrare il Destino a molte facce dell’umano; il destino della specie umana, il destino individuale, il destino sociale, il  destino storico, tutti i destini mescolati e inseparabili. Dovrebbe sfociare nella presa di conoscenza, dunque di coscienza, della condizione umana, della condizione comune a tutti gli uomini e della ricchissima e necessaria diversità degli individui, dei popoli, delle culture, e infine nel nostro radicamento come cittadini della Terra.”.

Intanto continuo a cercare... a leggere, a studiare, ad approfondire e a cercare di capire cosa succede dentro e fuori di me... 


domenica 15 novembre 2020

Viaggiare sognando... sognare di viaggiare... partire!

 In questi giorni di chiusura forzata per il coronavirus ho ripreso in mano diversi libri. Tra questi "Magellano e Don Bosco intorno al Mondo". Essendo  appassionato di esploratori e di viaggi, essendo appassionato di Don Bosco, essendo stato conquistato dai suoi sogni e dai racconti dei missionari che leggo puntualmente ancora oggi sul Bollettino Salesiano... Appena ho visto la pubblicità di questo libro l'ho preso subito!

"Ma un prete e un marinaio che cosa possono avere in comune?
- i sogni rispondo io.
- come sarebbe a dire?
- Ambedue sono stati sognatori.
- Di notte o di giorno?
- di notte e di giorno vedevano sempre i luoghi prima di arrivarci con le navi o mandare i missionari.
Di fronte agli occhi attoniti dei miei amici io continuo:
- perché i luoghi prima di essere visti devono essere raccontati, come aveva fatto Colombo con le Indie, come aveva fatto Magellano con lo stretto e con le isole delle spezie, come fece don Bosco con la Patagonia, l'Oriente e la Cina.
- insomma, per essere credibili i racconti devono essere intrecciati con i sogni? 
- Certo! Il santo non poteva mettere una carta geografica davanti agli occhi dei missionari e dire: andate qui. Doveva guidarli come si fa con i ragazzi, ai quali si raccontano favole per istruirli sui percorsi della vita. Don Bosco ai suoi missionari raccontò una favola chiamata mondo.
(Nicola Bottiglieri- Magellano e Don Bosco intorno al Mondo".

l'11 novembre è stato il 145° anniversario della prima spedizione missionaria salesiana: un manipolo di giovani che con la nave raggiunge i confini del Mondo in Patagonia!

Penso a quando da ragazzo sono stato con i salesiani in Madagascar per due estati consecutive nutrendomi dei sogni missionari e volendo fare della mia vita una missione. Di come sono stato con Agnese e un altro gruppo di giovani in Paraguay per poi deciderci di dedicare due anni della nostra vita matrimoniale al volontariato missionario e dopo aver studiato lo spagnolo ci siamo ritrovati... in Albania! Come tutto questo ha cambiato le nostre vite. Di come ogni incontro le ha arricchite.

Al povero protagonista di The Truman Show che alla maestra dice: "da grande voglio fare l'esploratore" lei risponde: "non è possibile hanno già esplorato tutto!" e la sceneggiatura della sua vita lo "obbliga" a fare l'assicuratore... eppure alla fine vince la passione e la ricerca di qualcosa che va al di là si se stesso e riesce ad uscire fuori dal mondo nel quale era rinchiuso.

Se i grandi esploratori e i grandi missionari si fossero limitati a considerare le difficoltà della vita e della situazione in cui erano si sarebbero fermati e oggi il mondo non sarebbe lo stesso. Ma qualcosa dentro di loro alimentava un sogno e questo sogno contagiava altri. Un sogno che sento che alimenta ancora la mia vita e il mio cammino: incontrare, esplorare, scoprire... contagiare e farmi contagiare dall'amore dovunque, vicino o lontano che sia. Perché, questa volta ci vuole propri
o, solo "camminando s'apre cammino"



  


domenica 25 ottobre 2020

Letter to you... Grazie Boss

Nel mio cercare e ricercare ho delle persone e dei personaggi di riferimento... alcuni hanno segnato il mio essere umano come Don Bosco, Ghandi, Martin Luther King...

Ma anche la musica ha fatto la sua parte durante la mia adolescenza e continua ad alimentare il bambino dentro di me di cui continuo ad avere bisogno e che continua ad esprimersi... 

Tra questi Bruce da quanto nel 1984 ho ascoltato per la prima volta su una cassetta portata da un mio compagno di scuola nello stereo, in spiaggia a Ostia, Born in The USA...

Tornato a casa ho cominciato a comprare tutti i dischi  mettendo da parte le paghette... 

Ancora oggi mi accompagna con la sua musica e anche con
le sue parole come queste.... 

LETTERA A TE

Sotto una moltitudine di alberi intrecciati
Ho tirato quel filo fastidioso
Mi sono inginocchiato,
ho preso la penna e ho chinato la testa
Ho cercato di evocare tutto ciò che il mio cuore giudica vero
E spedirlo nella mia lettera a te

Le cose che ho scoperto nei tempi duri e in quelli buoni
Le ho scritte tutte con inchiostro e sangue
Ho scavato nel profondo della mia anima
e ho firmato con sincerità
E l’ho spedito nella mia lettera a te


Nella mia lettera a te ho messo tutte le mie paure e i miei dubbi
Nella mia lettera a te, tutte le cose difficili che ho scoperto
Nella mia lettera a te, tutto quello che ho trovato vero
E l’ho spedito nella mia lettera a te

Ho preso tutto il sole e la pioggia
Tutta la mia felicità e il mio dolore
Le stelle della sera scura e il cielo azzurro del mattino
E l’ho spedito nella mia lettera a te

Nella mia lettera a te ho messo tutte le mie paure e dubbi
Nella mia lettera a te tutte le cose difficili che ho trovato
Nella mia lettera a te tutto quello che ho trovato vero
E l’ho spedito nella mia lettera a te
E l’ho spedito nella mia lettera a te


IL POTERE DELLA PREGHIERA

Vediamoci nel pomeriggio sotto il sole estivo
In riva al lago fino a che non si fa sera
Passo le dita tra i tuoi capelli screziati dal sole
Tesoro, questo è il potere della preghiera

Notti d’estate, c’è l’estate nell’aria
Impilo i tavoli con le sedie
È l’ora di chiusura e tu sei lì
Tesoro, questo è il potere della preghiera

È una partita truccata, senza regole
Un tavolo vuoto su una nave di sciocchi
Ho in mano cuori, gioco la coppia
Tesoro, è solo il potere della preghiera

È una partita truccata, senza regole
Un tavolo vuoto su una nave di sciocchi
Ho in mano cuori, gioco la coppia
Vado all in perché non mi importa
Dicono che l’amore va e viene
Ma tesoro, cosa, cosa ne sanno?
Sto cercando di raggiungere il paradiso, ci arriveremo
Tesoro, è solo il potere della preghiera

È solo il potere della preghiera
Tesoro, è solo il potere della preghiera

Ultimo giro, il buttafuori chiude la porta
This Magic Moment si fa strada sulla pista da ballo
Mentre la voce di Ben E. King riempie l’aria
Tesoro, questo è il potere della preghiera


(traduzione di Guglielmo Latini: ·         Bruce Springsteen's new album Letter to You - All the lyrics

·         15 ottobre 2020)


domenica 18 ottobre 2020

Tanti interrogativi, poche risposte... ma spero rimanga il desiderio di stare insieme!

I contagi aumentano e abbiamo cominciato di nuovo a rinunciare a vederci in presenza. Per sicurezza.

Questo tempo così difficile mi interroga molto come apprendista uomo. Cosa significa essere uomo e essere donna e quale è il modo migliore per stare in questa situazione? Tutti dicono la loro e dentro la mia testa si moltiplicano i dubbi e le domande. Provo a fermarmi su quanto sento dentro di me.

Mi sto rendendo conto che mi fa paura il pensiero che per il futuro ci possiamo abituare a tutto questo. Che ci abitueremo  a non darci la mano quando ci incontriamo, a non abbracciarci non baciarci. Che ci abitueremo  a incontrarci da remoto tanto è più comodo, a stare in casa piuttosto che fuori. A ridurre i nostri momenti di incontro, di festa, di convivialità.

Non dico che non è giusto farlo ora. Anzi è un gesto di responsabilità grande e perciò è anche un segno dell'amore e del rispetto che abbiamo verso gli altri considerando che possiamo essere noi portatori inconsapevoli del virus. Mi fa piacere vedere che gli altri proteggono me quanto ci incontriamo, che ci sforziamo di tenere le mascherine e le distanze.

Dentro di me ciò mi fa stare preoccupato oltre al pensiero della pandemia che avanza è il pensiero che mi abituerò a fare le cose a distanza,  che ci abitueremo che andremo avanti in questo modo anche quando potremmo togliere le mascherine. Che il bisogno di sicurezza prevalga su quello di condivisione e convivialità. 

Magari non sarà così perché è dentro ogni uomo il desiderio di stare insieme e anche in passato le precedenti pandemie con il tempo sono state “dimenticate” e le persone hanno ripreso a frequentarsi senza schermi e paure. Mi auguro che anche questa volta sia così. 

Diciamo tante volte che molte cose non saranno più come prima e forse alcune è anche meglio che non siano più come prima!  Abbiamo fatto un salto in avanti rispetto all’utilizzo del digitale, abbiamo compreso di più il valore  delle relazioni più strette e della famiglia, del sentirci responsabili gli uni per gli altri anche in nome di una attenzione alle persone più fragili e vulnerabili. 

Ma una cosa che vorrei tornasse come prima è la voglia di stare insieme! Forse i nostri ragazzi con la ricerca di stare insieme la rappresentano più di tutti. Alla loro età è un bisogno e un istinto naturale. Per gli adulti ci vuole anche una dose di scelta e di intenzionalità perché non prevalga il ritiro e lo stare bene e al sicuro dentro le mura della propria abitazione. Quella che è stata chiamata la "sindrome della capanna" che contrasta con l'essere fatti per la relazione, per uscire da noi stessi, per andare verso gli altri, per accogliere e essere accolti necessari a generare vita e vitalità.

Sono fiducioso perché non si può cambiare la natura umana, alla lunga l'amore e la passione vinceranno su virus, sulla paura dell'altro, sulla paura di nuove pandemie... perché veramente la peggiore pandemia è la "pandemia dell'indifferenza" come dice Papa Francesco da questa devo guardarmi con tutte le mie forze..
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domenica 11 ottobre 2020

Questo è il tempo di sorridere con gli occhi!

 

Sappiamo che il sorriso è contagioso e terapeutico. Una persona che ci sorride ci cambia la giornata, una persona che ci sorride attiva dentro il nostro cervello i cosiddetti neuroni “specchio” che producono anche in noi un sorriso. Non sempre, non in modo automatico ma è evidente che sorridere fa bene e ci fa bene. In questo tempo in cui siamo costretti, per rispetto degli altri e di noi stessi, a indossare le mascherine non possiamo godere dei questa forza. Non possiamo godere del sorriso dell’altro e forse anche il nostro rimane inespresso.

Questa estate in vacanze in una chiesa dove ero entrato per partecipare alla messa domenicale il sacerdote al momento dello scambio della pace, al quale ci siamo abituati a rinunciare, ha detto: “scambiatevi uno sguardo di pace!”. Girandomi a guardare negli occhi le persone a me vicine mi sono reso conto che tanto spesso stringendo in passato la mano non avevo guardato negli occhi la persona a me accanto. Guardarsi negli occhi è un gesto di grande intimità con l’altro che non sempre riusciamo a compiere con facilità.

Eppure ci fa così bene, crea subito un forte “collegamento” tra le persone, inoltre gli occhi “non mentono” e confermano o disconfermano le nostre parole. Così anche quegli sguardi di persone sconosciute mi hanno fatto bene, mi hanno in effetti comunicato la voglia di comunità e di pace.

In questi mesi di “mascherina” obbligatoria mi sto rendendo conto di come si possa sorridere con gli occhi e godere del sorriso fatto con gli occhi da parte degli altri. E’ stupendo! Ci vuole solo un po' più di attenzione e di allenamento visto che siamo più abituati al sorriso fatto con i muscoli facciali!

Allora continuiamo a sorridere e a sorriderci! Ci fa bene e ne vale la pena anche se la mascherina apparentemente sembra nasconderlo. Tra l’altro ora che il viso è coperto gli occhi risaltano e si può riscoprire la bellezza che c’è negli occhi delle persone a noi accanto.

domenica 3 maggio 2020

Il coraggio della responsabilità: dedicato agli apprendisti uomini...

Con le mie nipoti e la mia famiglia ogni tanto abbiamo il rito di andare al "libraccio" in via Nazionale. Scendiamo al piano di sotto dove ci sono i libri usati e cominciamo a spulciare.
Di solito arrivo con alcuni titoli che vado subito a cercare ma nello stesso tempo mi tengo aperto all'incontro con alcuni libri che mi raggiungono direttamente. A volte è il titolo ad attirarmi, altre la copertina o la posizione. Così ho preso tra le mani questo libretto "il coraggio della responsabilità" con questa strana svastica in copertina:  una conferenza tenuta da un filosofo tedesco subito dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, interessante.... L'ho letto un giorno di qualche mese fa sul treno tra Savona e Genova il tempo della lettura è stato corrispondente a quello del viaggio, giusto un intervento in una conferenza...
Per un apprendista uomo questi due termini CORAGGIO e RESPONSABILITA' sono determinanti nella ricerca.
L'ho ripreso in mano oggi nel passaggio alla seconda fase di questa lunga quarantena perché mi ricordavo che c'era dentro qualche messaggio molto concreto: "Dobbiamo capire che non è indifferente che cosa facciamo o pensiamo, ma che dobbiamo essere pronti ad assumerci la responsabilità di qualunque azione o pensiero, per quanto insignificanti. Dobbiamo imparare di nuovo a essere noi stessi, con tutti i doveri che questo essere se stessi comporta".
Detto da un tedesco dopo la seconda guerra mondiale...
Vivere in modo  responsabile significa assumersi dei rischi. Molti infatti rifiutano responsabilità o tendono ad attribuirle sempre all'esterno. La maggior parte delle persone prima di prendere posizione cerca di capire quale è la posizione più conveniente. "Quanto io mi pongo nella responsabilità con tutta la mia esistenza, questo significa che rischio la pelle. Il mondo odia chi vive così responsabilmente e si arroga il diritto di essere quello che è e di dire quello che ritiene giusto. Al mondo niente piace di più del diplomatico e astuto celarsi della verità".
Quanti esempi ci vengono in mente?
"Quando qualcuno, allora, spinto dalla propria responsabilità, sa di dover dire la verità, che gli si è dischiusa nel solitario dialogo con se stesso, deve anche sapere che questo è un rischio".
"Questo gli impedirà di obbedire al comando della verità? Se così fosse, non sarebbe altro che un vile tradimento. E' invece nella lotta contro il mondo, contro l'opinione corrente e i comodi compromessi, che deve dar prova di sé l'autentico  coraggio della responsabilità, che nella sua inflessibilità non può infine mai essere vinto. Senza questo coraggio, niente al mondo sarà mai determinante: solo grazie ad esso anche il nostro mondo ormai in pezzi potrà forse essere ricostruito".
Dedicato a tutti i cercatori della verità... uomini e donne che con coraggio (ma che non significa senza paura) si assumono ogni giorno le proprie responsabilità anche pensando agli altri... come dovremmo fare tutti specie in questo momento!



domenica 9 febbraio 2020

"ogni uomo è un'infinita possibilità"

Nella mia ricerca sull'uomo spesso mi imbatto in in chi dice  che le persone non possono cambiare: "chi nasce tondo non può morire quadrato" lo afferma anche la cultura popolare. Le notizie di cronaca spesso confermano questo comune sentire quando qualcuno commette un crimine e risulta già un "recidivo", un criminale "incallito" come si dice. 
In effetti cambiare non è facile. Lo sperimento ogni giorno su di me. Anche io mi ritrovo spesso a commettere gli stessi errori e a fare buoni propositi che poi naufragano alla prima occasione. 
Ma credo nel cambiamento. Ci credo non solo perché sono un salesiano convinto di quello che ci ha insegnato don Bosco che "in ogni giovane c'è un punto accessibile al bene...". "che anche nelle mele marce ci può essere un seme buono" come ci diceva sempre Don Alfonso al Centro diurno. 
Ma anche perché ho visto tante persone cambiare nel momento in cui gli è stata offerta una opportunità. O meglio, nel momento in cui qualcuno ha creduto veramente in loro vedendo nei loro occhi qualcosa che loro stessi non erano ancora in grado di vedere. In definitiva quando qualcuno li ha guardati ed amati per per quello che erano e che sarebbero potuti diventare.
Questo libro di Davide Cerullo "poesia cruda: gli irrecuperabili non esistono" non fa altro che confermare questa realtà: OGNI UOMO è UN'INFINITA POSSIBILITA'". 
L'autore stesso confessa che "la strada per me è stato un vero disorientamento, la mancanza di scuola una vera e propria sconfitta. L'assenza di mio padre una perdita ulteriore per la mia crescita. Più passava il tempo e più non capivo quale fosse la direzione giusta, non avevo nessuno che me la indicasse, non avevo punti di riferimento su cui posare il mio sguardo, e venendo adottato dalla strada non ho fatto che assorbire quello che mi insegna e  la sua cultura crudele partoriva."
E alla fine del racconto crudo e crudele arriva a dire: "sono rinato perché c'è stato chi non si è rassegnato all'apparenza, qualcuno che non ha archiviato la speranza e che non ha avuto paura di mescolarsi con la mia sporca realtà. Si è messo al mio fianco facendomi percepire la presenza e l'amicizia, ma sopratutto l'ammore con il raddoppio della emme sostenuto dalla speranza".
"Ho capito che ero l'unica soluzione al mio problema, non è stato facile, ma le persone giuste mi hanno aiutato a saper vincere".
"Per l'essenziale si è soli. Se voglio cambiare le cose attorno a me devo cominciare da me  stesso".
E' importante continuare a credere che cambiare è possibile. Lo dobbiamo a noi stessi per primi e alle persone che lungo la strada incontriamo e si trovano in difficoltà dopo piccoli o grandi errori e che sbagliando hanno cominciato a pensare di essere sbagliati.
Domani vado a trovare un ex ragazzo della casa famiglia nel carcere per adulti dove deve scontare ancora una lunga pena. Non ci vado solo per amicizia o per senso di colpa per non essere riuscito ad aiutarlo quando era con noi. Ci vado perché credo che anche per lui è possibile un presente diverso nell'atteggiamento con cui riuscirà a stare in quel contesto depersonalizzante e ci vado perché credo che anche per lui ci può essere un futuro diverso. Anche lui è un'infinita possibilità
E io oggi devo diventare migliore anche per lui e per ogni ragazzo o uomo che non crede sia possibile cambiare... 

domenica 26 gennaio 2020

"E lì dove si è esserci al 100%. Il mio fare consisterà nell’essere"

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Nel cammino di apprendista per diventare uomo mi ha sempre affascinato leggere diari e autobiografie di persone che hanno testimoniato con la vita la verità delle parole che andavano scrivendo. 
Quando si scrive un diario si parla con se stessi o con Dio, non si pensa nell'immediato ad un pubblico esterno e si va in profondità cercando di tradurre in parole emozioni, fatti, pensieri. 
Ho appena finito di leggere “il bene quotidiano” di Etty Hillesum. Una piccola sintesi dei suoi scritti autobiografici Quello che ha scritto questa giovane donna è da leggere e meditare non solo per la profondità delle parole ma anche in considerazione di  quando sono state scritte e con quale stato d'animo. Siamo  nel pieno della seconda guerra mondiale e Etty è una giovane ebrea che vedeva il suo popolo che veniva distrutto sapendo che presto o tardi sarebbero arrivati anche a lei come in effetti è accaduto.
Allora se è stato possibile per lei pensare questi pensieri e farli propri e trovare in essi la forza di resistere e andare avanti questo può essere possibile anche per ciascuno di noi... E' facile infatti essere felici quando le cose vanno bene, ma se si trova il modo di vivere nella gioia anche quando non è così allora veramente si è trovata la strada per divenire pienamente umani.
quest’oggi ho imparato una cosa fondamentale: dove per caso ci si trova collocati, là si deve esserci con tutto il cuore. Quando si ha il cuore da un’altra parte, non si riesce a dare abbastanza alla comunità nella quale per caso ci troviamo, e la comunità, di conseguenza, si impoverirà.”

“la barbarie nazista risveglia in noi una barbarie identica, che utilizzerebbe gli identici metodi, se al giorno d’oggi potessimo fare ciò che vogliamo. Questa nostra barbarie dobbiamo rifiutarla dentro di noi, non dobbiamo coltivare in noi questo odio, altrimenti il mondo non verrà fuori un passo dal fango.”
E arriva a scrivere: se un uomo delle SS mi ammazzerà a calci, io alzerò ancora gli occhi verso il suo volto e, con angosciato stupore e interesse per la vita umana, mi domanderò: mio Dio, ragazzo, cosa è mai accaduto nella tua vita di così spaventoso, perché tu arrivassi a fare cose del genere?”
E io non riesco ad amare neanche chi solo mi offende...
“non vedo altra strada che ognuno rientri in se stesso e in se stesso sradichi e distrugga
 ciò per cui pensa di dover distruggere gli altri”
Spero di poter attingere la forza da queste parole: 
il dolore deve diventare, per così dire,  una componente di noi stessi, un pezzo del nostro corpo e della nostra anima, non dobbiamo fuggirlo ma sostenerlo”.
“quando avrai riconosciuto al dolore il luogo e lo spazio che gli è dovuto 
in forza delle sue origini nobili, allora potrai dire: 
la vita è così bella e così ricca. Lo è così tanto che potresti confidare in Dio.”

“il mio cuore oggi diverse volte è morto, ma ogni volta si è rialzato”
  Continuo a camminare attingendo a fonti umane come queste. Abbeverandomi alla fonte di umanità che sgorga lì dove una persona con umiltà e coraggio osa guardare dentro la propria vita per scorgervi l'amore e incontrare Dio.  

domenica 19 gennaio 2020

"La vita comincia ogni giorno"



Questi giorni ho letto un libretto con alcune lettere sul senso della vita del poeta Rilke: “la vita comincia ogni giorno”.
Non ho potuto che pensare a mio figlio Daniele che è partito domenica scorsa per Cuba per partecipare ad un progetto.
Una esperienza forse unica di formazione e di incontro con altre persone e con un’altra cultura. Gli ho mandato un wapp con la foto a lato e la relativa frase. Chissà se avrà risuonato in lui come in me?
Alla sua stessa età io sono partito per una esperienza di cinque  settimane in Madagascar con i salesiani. La cosiddetta "esperienza estiva" di volontariato missionario. Una esperienza che mi ha sconvolto e cambiato la vita. Un incontro con la vita e con la Vita che ancora oggi sento risuonare dentro di me. “Una farfalla al sole non lascia il posto caldo che ha trovato” era scritto allora, nel 1990, in un biglietto in lingua malgascia che mi hanno regalato e che mi sono fatto tradurre. E da allora infatti non ho più lasciato alcuni atteggiamenti e scelte pur cambiando luoghi di vita.
Ma non basta partire per fare un viaggio per sperimentare che la vita ogni giorno può riservarti qualcosa di nuovo.
Rilke scrive nel 1907 alla moglie Clara in viaggio in Egitto: “gli occhi degli uomini debbono imparare a trasformare l’esperienza in visione, sfuggire ogni sazietà e pigrizia, scuotersi dalle abitudini e addentrarsi persino nel dolore – questo attendente del vedere – per non perdersi nulla del mondo e mantenere quel sentimento dell’inizio grazie al quale si comprende che – per stupirsi  come per scegliere – la vita comincia ogni giorno."
Questo ho sperimentato e ho visto sperimentare a tante persone, questo auguro oggi a mio figlio Daniele. Certo come genitore non posso non essere "preoccupato", a volte le esperienze della vita possono anche non essere positive ma la mia preoccupazione di adulto non deve scalfire la necessaria intraprendenza che a volte sfocia nel rischio e nell'imprudenza con la fiducia che tutto può servire per crescere.
Così come mi auguro che possa sperimentare che, come continua a scrivere il poeta “la mia casa è del tutto provvisoria, la mia porzione di patria è sparsa qua e là negli animi degli amici”. Perché avere la fortuna di girare il mondo non serve ad altro che a comprenderne la ricchezza che nessun luogo da solo e nessuna cultura da sola può contenere.
Nella vita si deve risvegliare in se stessi il più spesso possibile il sentimento dell’inizio. Basta un minimo cambiamento esteriore e, partendo dal nostro cuore, possiamo trasformare il mondo intero”.
Come sempre i poeti sanno trovare le parole giuste per esprimere quello che in tanti sentiamo nel cuore come vero.
anche il peggio, anche la disperazione sono una pienezza, una calca di esistenza che si può rovesciare nel suo contrario con una singola scelta del cuore"  
E ancora: Una delle più belle capacità dell’essere umano è quella di poter trasformare anche il male in un bene, anche il dolore in una nuova conoscenza dotata di senso."
Forse è proprio questo   che ci rende simili a Dio che per rivelarci di che pasta è fatto nel diventare uomo ha proprio vissuto fino in fondo il dolore per trasformarlo nel più grande gesto di donazione e di amore. “
Allora nel cammino di apprendista della vita per ricominciare ogni giorno mi servono degli occhi ben collegati con la testa e con il cuore come i poeti ci insegnano a fare...



lunedì 6 gennaio 2020

E' così che vorrei vivere l'anno che ho davanti....



Con il nuovo anno riprendo in mano questo blog. Ho tanti pensieri per la testa che mi piacerebbe condividere. Libri che sto leggendo, riflessioni lungo il cammino. Come apprendista sento il bisogno di rielaborare le esperienze e di scrivere per trasformarle, almeno per me, in conoscenza alla quale attingere. Tanti i maestri lungo la strada che mi hanno insegnato qualcosa. 
Come uso fare da sempre a tra la fine dell'anno e l'inizio del nuovo mi sono fermato a contemplare quanto fatto e soprattutto quanto ricevuto.
In particolare dall'inizio del 2018 ho appuntato  all’inizio di ogni giornata una frase della Parola del giorno che sento di più come buona notizia per la mia vita e che mi risuona come un messaggio e un indicazione da seguire.
Su un altro quadernino ho scritto una cosa bella ricevuta nella giornata appena trascorsa. A volte di più giornate quando ho saltato  l’appuntamento… A volte c'è scritto un nome di una persona o di più persone, altre volte un evento particolare. Sono andato indietro a rileggere. 
La tentazione è sempre di pensar a quanto fatto o agli eventi  più importanti. Ma se mi fermo a riflettere ciò che ho ricevuto e ricevo ogni giorno dalla vita, spesso nascosto tra le pieghe del fare, è qualcosa che con le mie azioni non centra. Si tratta di  un sorriso, un incontro, un volto. Mi rimane un ricordo, un emozione, un senso di gratitudine e di riconoscenza e molto spesso trovo qualcosa da trascrivere anche nelle giornate più difficili, o pesanti o apparentemente piatte e ripetitive. 
E’ così che vorrei vivere l'anno  che ho davanti: ogni giorno grato per quanto ricevo e non concentrato su quanto fatto o da fare… andare più in profondità, all’essenziale delle cose della vita.
Là tra l’altro trovo me stesso e, cosa ancora più sorprendente e meravigliosa incontro Dio e... camminando s'apre cammino...