giovedì 9 marzo 2017

Come scelgo al bivio?

Se stai percorrendo una strada sbagliata e sai che è sbagliata, l'unica cosa che puoi fare è fermarti e tornare indietro…. Altrimenti se ti ostini ad andare avanti sperando che può lo stesso in qualche modo ricondurti sul giusto cammino… arriverai a Frittole nel 1400 quasi 1500… Come Troisi e Benigni nel mitico "non ci resta che piangere"! 
Non te la raccontare che tanto prima o poi si ricongiunge… Fermati.... Torna indietro! Al bivio possibilmente consulta una mappa affidabile o chiedi aiuto…

Spesso sbaglio sapendo di sbagliare...ma vado avanti imperterrito… perché?
Quando mi trovo ad un bivio, piccolo o grande come prendere la strada giusta? a quale GPS affidarmi? E poi il GPS può guidarmi solo se so dove voglio andare e che tipo di percorso preferisco fare. 
A volte nella vita non è così chiara la meta e perciò anche la scelta del percorso diventa più difficile.
La volontà di percorrere una strada non è garanzia sufficiente perché altrimenti non farei mai una cosa sbagliata sapendo che lo è. La volontà mi aiuta, ma per quanto mi riguarda funziona solo se chiedo il sostegno della Grazia. Cioè solo se chiedo a Dio di sostenermi nel perseverare nella scelta fatta e nel non cedere al primo intoppo o tentazione di fare una scelta diversa solo apparentemente migliore.
Inoltre quando mi trovo ad un bivio mi chiedo come posso fare la scelta migliore? Se ho in mente la meta, i criteri di scelta che vedo davanti a me sono solo due: scegliere per paura o per amore. Per paura di perdere qualcosa di me (tempo, risorse, abitudini consolidate e così via) o per amore (per passione, perché sento che così potrò rispondere alla chiamata che mi viene da quella particolare situazione della vita, perché sento che facendo così mi sento una gioia profonda dentro).
Nel mio cammino scegliere bene diventa fondamentale così come saper riconoscere la strada sbagliata per tornare sui miei passi.
Sento che la cosa migliore è procedere passo dopo passo guardandomi intorno, ascoltando dentro e fuori di me, tenendo fisso lo sguardo sulla meta e non voltandomi indietro. Procedere guidando in prima persona senza mettere in folle per procedere per inerzia, senza fermarmi davanti ad ogni ostacolo, senza correre, senza seguire chi mi sta davanti. Procedendo  alla velocità che sento giusta per me e lasciandomi interrogare dai tanti segnali che la vita mi mette davanti. 
Credo che chi ha una direzione trova anche un senso per la propria vita, sono consapevole che non ha senso procedere vagabondando a caso ma che è meglio procedere come un pellegrino che cammina verso l'incontro della sua vita. 
E se a volte allungo un pò il percorso per qualche  scelta sbagliata spero almeno di poter imparare qualcosa dal mio errare...





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